Si accende il dibattito sui rischi della notorietà televisiva: tra critiche online e pressioni social, cresce la preoccupazione nel settore
L’esperienza di partecipazione a 4 Ristoranti, il fortunato format culinario condotto da Alessandro Borghese, ha recentemente mostrato un lato oscuro che pochi avevano previsto. La ristoratrice mantovana Ekla Vasconi, proprietaria del ristorante Rigoletto, ha infatti dovuto fare i conti con gravi conseguenze personali e professionali dopo la sua apparizione nella nona stagione del programma.
L’eco mediatica, anziché portare la tanto sperata visibilità, ha generato un’ondata di critiche e minacce che l’hanno costretta a sospendere temporaneamente la sua attività social e a chiudere il locale.
La notorietà televisiva come arma a doppio taglio
Il programma di Alessandro Borghese, giunto ormai alla decima edizione, si conferma uno dei più seguiti dal pubblico italiano, grazie alla formula che mischia competizione, passione per la cucina e dinamiche umane spesso intense. Tuttavia, come dimostra la vicenda di Ekla Vasconi, la partecipazione a 4 Ristoranti può trasformarsi in un’esperienza molto impegnativa, soprattutto quando la gestione della notorietà non viene accompagnata da adeguati strumenti di supporto.

I problemi dopo 4 Ristoranti foto: Facebook @Alessandro Borghese – 4 Ristoranti – (imoviezmagazine.it)
Ekla, nota per la sua schiettezza e per un giudizio diretto e senza mezzi termini, ha espresso opinioni molto critiche nei confronti dei colleghi concorrenti. «Sono una persona molto sincera – ha dichiarato – e anche in puntata ho espresso le mie opinioni senza filtri, risultando a volte “cattiva”. Non ho però mai avuto l’intento di offendere nessuno». Il problema è nato proprio dal montaggio del programma, che ha enfatizzato i momenti più accesi, dando un’immagine di Ekla più dura e aggressiva rispetto alla realtà dei fatti.
Il risultato è stato un vero e proprio assalto mediatico: insulti, minacce e commenti offensivi si sono riversati sui profili social della ristoratrice e, in alcuni casi, anche verso la sua famiglia, con ripercussioni pesanti sulla sua vita privata. Una pressione tale da costringerla a chiudere temporaneamente i profili social e a sospendere le recensioni sul portale TripAdvisor, per non alimentare ulteriormente l’odio online.
Ekla ha raccontato i momenti difficili vissuti durante le riprese: «Eravamo tutti molto provati, giravamo dalle nove del mattino fino alle dieci di sera per quattro giorni di fila. Ho avuto discussioni con i colleghi proprio perché non sono stata diplomatica nel criticare i loro ristoranti». Gli altri partecipanti hanno cercato di smorzare i toni, invitando i fan a mostrare rispetto e comprensione, ma la pressione mediatica è stata comunque insostenibile.
Il programma di Alessandro Borghese continua a essere un trampolino di lancio per molti protagonisti del mondo della ristorazione, offrendo una vetrina nazionale che può tradursi in un aumento significativo della clientela. Il successo dello show si basa anche sulla capacità di raccontare le storie dietro ogni locale, mettendo in luce le passioni, le difficoltà e le rivalità tra concorrenti.
Tuttavia, come dimostrato dal caso mantovano, questa esposizione comporta anche rischi non indifferenti. La spettacolarizzazione e il montaggio televisivo, volti a creare un prodotto accattivante e coinvolgente, possono distorcere la percezione della realtà e accentuare i toni, con conseguenze sul piano personale e professionale per i partecipanti.
4 Ristoranti, non è tutto oro quel che luccica foto: Facebook @Alessandro Borghese - 4 Ristoranti - (imoviezmagazine.it)





